I serial killer hanno costituito un argomento di grande interesse per il cinema fin dai suoi albori.  Benchè gli omicidi a ripetizione siano sempre esistiti (uno per tutti, Gilles de Rais), l’individuo che viene comunemente denominato “serial killer” è tipico del XX secolo. Quasi tutte le pellicole che hanno per oggetto omicidi seriali sono mutuate da fatti di cronaca autentici, e questo ovviamente ne aumenta l’impatto emotivo. Inoltre, anche se per motivi puramente statistici e territoriali gli USA hanno prodotto la maggior parte dei casi più noti, anche in Europa ve ne sono stati diversi clamorosi esempi.

Comincio con un caso statunitense, non solo per l’enorme scalpore che generò a suo tempo, ma soprattutto per le diverse pellicole che ha ispirato.

Ed Gein

Il caso autentico di Ed Gein, un agricoltore di una sonnacchiosa cittadina del Wisconsin, è forse quello che in assoluto ha generato più romanzi e pellicole, a cominciare da  Psycho, racconto scritto da Robert Bloch nel 1959, dal quale Alfred Hitchcock trasse ispirazione per il suo famosissimo film del 1960. Come nel film, Ed Gein – una volta morta la madre alla quale era morbosamente legato – praticamente sigillò la casa, ritirandosi a vivere in una stanzetta e in cucina. Inoltre, come fa nel film Norman Bates (Anthony Perkins), anche Gein cercava di mummificare le sue vittime.
Una notazione su Perkins: il ruolo di Norman Bates, così insolito per l’epoca, e tanto in contrasto con il suo aspetto da bravo ragazzo, gli diede una enorme notorietà, ma di contro lo inchiodò al clichè di assassino psicopatico. Da allora in poi gli vennero offerti quasi solo ruoli analoghi, dai quali cercò sempre di affrancarsi.

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Anche  Deranged (Il folle, 1974) è ispirato alla vicenda di Gein. Il protagonista Ezra Cobb (l’attore Roberts Blossom), detto “il macellaio di Woodsideun”, sentendosi solo dopo la morte della madre inizia a profanare le tombe e a parlare coi cadaveri, ma poi non gli basta più e comincia a torturare e uccidere vittime sempre più numerose. Mummifica alla meglio le sue vittime e le sistema in salotto, fino a che viene scoperto. Anche Gein cercava di mummificare le sue vittime, se pure con scarsi risultati.

deranged
Ne Il silenzio degli innocenti (The Silence of the Lambs, romanzo di Thomas Harris del 1988, da cui venne tratto il noto film di Jonathan Demme del 1991) il serial killer detto Buffalo Bill (il bravo Ted Levine, che in seguito stentò a ottenere ruoli che non fossero da “cattivo”) scuoia le sue vittime e cuce manufatti e abiti con la pelle. La figura di Buffalo Bill trae spunto da più di un autentico serial killer, tra i  quali anche Ed Gein, che conciava la pelle dei cadaveri che trafugava per ricavarne vestiti, gambali, e un corpetto con seni finti per sé.

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17 gennaio 2017