Delle tante scene famose di Schindler’s list, ho scelto questa perché ha un paio di risvolti secondo me interessanti.

Quando uno degli “ebrei di Schindler” chiede all’ufficiale dell’Armata Rossa dove debbano andare lui risponde “Non andate ad est, questo è certo: là vi odiano. E non andrei nemmeno a ovest, se fossi in voi”. Quindi, dove trovare cibo, riparo? L’ufficiale indica un punto in lontananza: “Non è una città quella laggiù?”

E’ a quel punto che la colonna sonora ci regala una struggente, popolarissima canzone ebraica “Gerusalemme d’oro” (Yerushalayim shel zahav). La risposta è quella: è a Gerusalemme che gli ebrei potranno trovare rifugio. In questo modo Spielberg dichiara il suo supporto allo Stato di Israele.
Tuttavia, nella versione che venne distribuita appunto in Israele, tale canzone venne cambiata, e al suo posto venne inserito un’ altro brano, “Eli Eli”. Il motivo è semplice: “Yerushalayim shel zahav” è del 1967, più di vent’anni dopo il periodo raccontato dal film. Un particolare talmente noto in Israele che si preferì non incorrere nella critica, nonostante il valore simbolico del testo.
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22 giugno 2017