310px-Charlton_Heston_in_The_Ten_Commandments_film_trailer

Questa famosissima scena de “I Dieci Comandamenti” di Cecil De Mille fu per l’epoca strabiliante. Per realizzarla,  John Fulton (responsabile degli effetti speciali, che vinse un meritatissimo Oscar) utilizzò delle vasche che erano già presenti negli studi Paramount. Vi fece versare oltre un milione di litri d’acqua, ispessita con della gelatina. Le riprese vennero poi invertite per dare l’idea che le acque si stessero ritirando invece di cadere. In questo interessante video viene mostrato come venne realizzato il procedimento.

Un espediente analogo era stato utilizzato nel precedente film “I Dieci Comandamenti” del 1923, sempre diretto da De Mille, anche se nella pellicola del 1956 il risultato è indubbiamente molto più credibile: nella scena del 1923 il Mar Rosso sembrava una gelatina di frutta poco rappresa, tutta tremolante (anche se il pubblico dell’epoca ne rimase assolutamente impressionato). Nella versione del 1956, invece, abbiamo una scena che ancora oggi risulta estremamente efficace.

Steven Spielberg, che all’epoca aveva solo dieci anni, ne rimase talmente impressionato da farvi riferimento molti anni dopo nel film di animazione “Il principe d’Egitto”, da lui prodotto. In questo video,  una interessante carrellata degli espedienti utilizzati in varie pellicole per questa iconica scena.

Sono tante le curiosità legate alla realizzazione del film di De Mille del 1956: per esempio, fu uno dei produttori a proporre Charlton Heston come protagonista, notando una somiglianza a suo parere notevolissima tra l’attore e il Mosè di Michelangelo. E fu di Heston l’idea di far sì che la voce di Dio provieniente dal roveto ardente fosse la sua: egli infatti si disse convinto che chi sente la voce di Dio la sente dentro di sè. Inizialmente contrario, De Mille si fece poi persuadere, ma questo dettaglio stranamente non fu riportato nel doppiaggio italiano.
Inoltre, Yul Brinner venne scelto solo dopo che altri attori – tra i quali William Holden – rifiutarono la parte: De Mille voleva infatti che Ramesse avesse il capo rasato, come la storia egizia ci ha tramandato. Alla fine Brinner risultò una scelta eccellente: ricoprì la complessa personalità del farone con autorevolezza e con diverse sfumature di interpretazione.
De Mille fece inoltre di tutto per dare spessore e veridicità al film, al punto di ingaggiare l’autentico esercito egiziano per la scena dell’inseguimento nel deserto, e gli abitanti di interi villaggi locali per girare le scene dell’esodo, più di ventimila comparse.

Per la gioia di tutti i cinefili, ecco una rassegna di foto prese sul set del colossal, tutte magnifiche. Altre Scene famose sono disponibili alla pagina Cinema.

26 giugno 2017