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Bollicine

bollicine

Queste sono le piccole cose che mi piace scovare, i fili conduttori, gli omaggi che i registi si fanno uno con l’altro, i “camei” che rimandano ad altre scene. E’ come se ci fosse un discorso ininterrotto tra film, registi e sceneggiatori, che attraversa gli anni e gli stili.

Non hai scampo! E’ la birra che te lo dice

In “Fuggiasco” (Odd Man Out, 1947) il regista Carol Reed fa scuola con questa scena: il protagonista, interpretato da James Mason, dopo una rapina nella quale ha commesso un omicidio, crede di vedere nelle bolle della birra le varie persone con le quali ha avuto a che fare durante la sua fuga disperata.

 

Café bistrot

In “Due o tre cose che so di lei” (2 ou 3 choses que je sais d’elle, 1967) Jean-Luc Godard riprende il tema, questa volta con una tazza di caffè “parlante”. Il film in sè è, secondo me, di una noia mortale: una di quelle pellicole con pretesa di reportage sociologico, che per voler dire troppo finiscono per essere incomprensibili. Ma tutti i gusti…

 

 

Un alka seltzer non basta…

Infine Martin Scorsese, grande ammiratore di Reed, gli rende omaggio in questa scena di “Taxi Driver” (1976), dove sono delle pastiglie effervescenti a catturare l’attenzione di un Travis Bickle (Robert De Niro) sempre più alienato: ci vorrà ben più di un alka seltzer per rimetterlo in carreggiata.

 

29 giugno 2017

 

 

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