Oreste Lionello (1927-2009) è stato un cabarettista di talento, letteralmente nato e cresciuto in teatro, dove ha passato gran parte della sua vita professionale.
Notevoli anche le sue incursioni in televisione, sempre nel genere cabarettistico, dove ha dato vita a memorabili imitazioni (quella di Andreotti era strepitosa).
E’ stato un bravissimo doppiatore, e direttore del doppiaggio. Sua da sempre la voce italiana di Woody Allen, il quale ebbe a dire: “Oreste Lionello mi ha reso per anni un attore molto migliore di quanto non fossi veramente. Ci siamo conosciuti personalmente e mi è sembrato un uomo molto amabile. La mia grande popolarità in Italia è in gran parte dovuta a lui.”
Ha prestato la voce anche a Gene Wilder, e quello che ha detto Allen di sè lo si può tranquillamente applicare anche in questo caso: guardate “Frankenstein Junior” in originale, e giudicate da voi. Non è un semplice doppiaggio, è una vera interpretazione.
Un’ultima notazione: quando vidi “Cyrano”, il bel film del 1990 tratto dall’opera teatrale di Rostand e interpretato da Gerard Depardieu, lessi nei titoli di testa che la versione italiana era basata sulla traduzione di Oreste Lionello. Scoprii così che era anche un raffinato traduttore dal francese, e un francese aulico, non certo facile da comprendere nè da trasporre nel corrispondente italiano dell’epoca. Un vero talento multiforme.
Ho raccolto in questo video alcuni doppiaggi che, ne sono certa, vi faranno ricordare con affetto questo artista. Trovate altri articoli sul doppiaggio alla pagina Cinema.
30 giugno 2017
30 giugno 2017 at 9:58
grandioso… se c’è una cosa di cui dobbiamo essere fieri nel panorama cinematografico italiano (inteso in senso lato) è la grandissima scuola di doppiatori che ci ha regalato i Lionello, i Locchi, gli Amendola, ecc. Una scuola che ancora oggi non accenna a calare di livello grazie a doppiatori come Pannofino, Ward, ecc.
poi si può discutere sul doppiaggio in sè, come pratica che effettivamente snatura l’opera originale e l’interpretazione degli attori… però è sicuramente un modo per allargare la base di pubblico e quindi far fruire il prodotto cinematografico a più gente possibile e in ciò non può assolutamente essere biasimata, tutt’altro… quando poi i prodotti sono di questo livello vi può addirittura essere un miglioramento qualitativo…
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30 giugno 2017 at 10:01
Sono d’accordo… e poi, egoisticamente parlando, se i nostri doppiatori ci mettono un po’ di farina del loro sacco e facendo così migliorano l’originale… tanto meglio per noi! A questo proposito, in questa serie parlerò anche del doppiaggio in Polonia, che merita un discorso a sè.
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