Raramente una foto è diventata più simbolica di questa. Albert “Al” Chang (1922-2007) è stato un fotografo di guerra statunitense che ha documentato diversi conflitti: era presente durante l’attacco giapponese a Pearl Harbor, ha servito nell’esercito durante la seconda guerra mondiale e nelle guerre di Corea e Vietnam. Ha lavorato per National Geographic e per l’Associated Press, ma sempre tornando a prestare la sua opera documentaristica per l’esercito. Sue sono le foto ufficiali della resa incondizionata del Giappone, svoltasi a bordo della corazzata USS Missouri.
Questo è uno dei suoi scatti più famosi, preso nel 1950 ad Haktong-ni in Sud Corea. Un soldato della fanteria statunitense conforta come può un commilitone. Non si sa la ragione del suo dolore, se un amico sia caduto in combattimento, o si tratti semplicemente di un momento di cedimento emotivo. Sulla sinistra il comandante di brigata aggiorna sul suo taccuino l’elenco dei caduti del giorno.
Per valutare appieno l’impatto di questa foto occorre tenere presente che in quel periodo la figura maschile, e quella militare in particolare, era per definizione tutta d’un pezzo e priva di cedimenti. Lasciarsi andare alle lacrime, sia pure in un momento di giustificato sconforto, non era da “veri uomini”.
Questo archetipo sarebbe presto stato stravolto dallo strascico di tremende conseguenze psichiche che le guerre di Corea e Vietnam avrebbero lasciato dietro di sè.
Anche per questo l’immagine è diventata il simbolo non solo della guerra di Corea, ma di tutte le guerre, e dell’altissimo prezzo che comportano: non solo di preziose vite umane, ma anche di integrità spirituale ed emotiva dei reduci.
La foto è ammirevole per composizione e pathos, specie considerando le circostanze in cui è stata scattata. Senza mostrare immagini truculente o scioccanti, il messaggio arriva immediato a qualunque spettatore, senza bisogno di mediazione culturale o spiegazioni.
Per altri scatti memorabili, visita la pagina Fotografia in questo blog.
Luisa Fezzardini, 6 agosto 2017
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