Alla cerimonia dei Golden Globe tenutasi ieri a Beverly Hills, la stragrande maggioranza delle signore ha presenziato con abiti neri, per dimostrare la propria solidarietà alle donne vittime di molestie passate e presenti nel mondo dello spettacolo.
Sulla faccenda delle molestie ci sarebbe da dissertare per ore: dato però che in merito è stato detto ormai tutto e il contrario di tutto, me ne astengo.
Mi vorrei invece concentrare su un paio di contraddizioni che a mio parere hanno tolto un po’ di lustro a tante buone intenzioni.
Contraddizione numero uno
La decisione di vestirsi di nero poteva anche essere lodevole. Peccato che sia stata quasi del tutto vanificata dalla beceraggine dei modelli. Tranne poche eccezioni, le signore non hanno rinunciato a mettere in mostra di tutto e di più, quando – visto il motivo sottostante la scelta del colore nero – forse un po’ di sobrietà non avrebbe guastato. Qualche esempio.
Sia chiaro che non sono certo una bacchettona: a questo tipo di eventi ci si può senz’altro aspettare mise anche più audaci di così. Mi limito ad osservare che non mi sembrano del tutto adatte al tipo di messaggio che si voleva trasmettere. (o almeno, che credo si volesse trasmettere… era contro l’abuso delle donne come oggetti, la mercificazione del corpo femminile, etc. … vero?)
Contraddizione numero due
Regina incontrastata della manifestazione è stata Ophra Winfrey, un nome che finora non è particolarmente noto in Europa, ma lo diventerà presto. Ophra è una delle donne più potenti degli USA: ricchissima, celebre, con un enorme potere mediatico grazie alla sua folgorante carriera di presentatrice, produttrice, attrice, e chi più ne ha…
Inoltre, la sua parabola ascendente è una di quelle storie che gli americani adorano: non solo si è fatta da sè, ma proviene da una famiglia povera ed estremamente disagiata. In più è nera, ed è donna. Insomma, ha vinto tutte le avversità ed ha raggiunto il successo, quale migliore metafora del sogno americano? C’è chi addirittura la indica come la prossima candidata alla presidenza degli USA.
Alla cerimonia dei Golden Globe, Ophra si è espressa in modo molto veemente contro la discriminazione, e ha commosso la platea fino alle lacrime (anche se, considerato che la suddetta platea era composta quasi esclusivamente di attori, le lacrime potevano anche non essere del tutto spontanee).

Senonchè, nessuno le ha chiesto ragione della sua (ormai sotterrata) amicizia con Harvey Weinstein, il quale – come si sa – è stato il primo accusato di molestie della serie che ultimamente ha invaso i media.
Tanto più che pare che le gesta di Weinstein fossero ben note ad Ophra, nonché a molti altri dell’ambiente, i quali hanno però ritenuto più conveniente foderarsi occhi e orecchie sino a quando è loro convenuto.
Misteri dei media. Attendiamo con ansia l’entrata di Ophra alla Casa Bianca per vedere quali altri sorprese tiene in serbo.
Luisa Fezzardini, 8 gennaio 2018
8 gennaio 2018 at 18:02
Propongo il seguente problema.
Gli imprenditori X e Y hanno entrambi bisogno di lavorare.
L’imprenditore X ha un contatto con l’assessore Z. Quest’ultimo gli propone una gara d’appalto truccata in cambio di una somma di denaro.
L’imprenditore X accetta.
L’imprenditore X vince la gara truccata e fa un sacco di soldi che gli consentono di sfondare sul mercato.
L’imprenditore Y, altrettanto bravo di X, e forse di più, perde la stessa gara e va in crisi.
20 anni dopo l’imprenditore X denuncia l’assessore Y per concussione.
Il problema (ovvero capire quale sia) lo lascio come esercizio a casa.
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8 gennaio 2018 at 18:22
Amen
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