Lessico essenziale di cultura e tradizioni del profondo nord

milan-navigli-fog

La parola di oggi (sostantivo femminile) indica un fenomeno metereologico tipico della pianura lombarda ed emiliana, ma  presente anche nelle valli.

A Milano e dintorni la scighéra indica quell’umidità densa e appiccicosa che avvolge come una coltre uomini e cose, bagna capelli, barbe, indumenti, e trasforma l’acciottolato in una superficie vischiosa e insidiosissima per mezzi e passanti. La scighéra provoca anche il tipico riverbero delle luci, l’alone che circonda lampioni e insegne.

Da non confondere con la nebbia (nebia), la scighéra è una coltre più fosca e compatta, di quelle – per intenderci – che non si sollevano parzialmente che a mezzogiorno, per poi riaddensarsi implacabili alle tre del pomeriggio per durare fino a sera.

Ovviamente la scighéra raggiunge i suoi risultati migliori in zone ricche d’acqua, per esempio i Navigli.

Un interessante derivato è scigaa, che significa accecato, e indica ulteriormente la qualità impenetrabile della scighéra.

Luisa Fezzardini, 13 febbraio 2018