Yul, il fotografo

Difficile immaginare un ambiente familiare più vario e multi-etnico di quello nel quale crebbe Yul Brinner (al secolo, Yuli Borisovich Bryner).
Nacque nel 1920 a Vladivostok, Russia, allora città percorsa da fremiti rivoluzionari e contro-rivoluzionari. Il padre era ingegnere minerario, la madre cantante e attrice. Quando aveva sei anni la famiglia si trasferì in Cina, da dove nel 1934 – sia a causa del divorzio dal marito, che della crescente turbolenza militare nel paese – la madre decise di partire per trasferirsi a Parigi. Il giovane Yul frequentò là il liceo, e diventò un ottimo suonatore di chitarra – talento col quale decise di mantenersi dai 16 anni in poi, quando lasciò gli studi.
A vent’anni, dopo un breve soggiorno in Inghilterra, si trasferì negli USA, dove intraprese la carriera di attore teatrale prima, e cinematografico poi – ottenendo come si sa un grande successo, specie quando decise di proporsi con la testa completamente rasata: una scelta insolita per non dire unica, in un periodo in cui le stravaganze di immagine non erano frequenti nè ben accette.
Per tutta la vita Brynner fu un appassionato fotografo, e si cimentò a livelli professionali. Naturalmente la sua carriera da attore lo facilitò in quanto a soggetti e situazioni da cogliere col suo obiettivo. Tutti coloro che lavorarono con lui – dalla troupe, ai colleghi, ai registi – furono concordi nell’affermare che era difficile vederlo girare sul set senza la sua amata macchina fotografica.
Propongo qui di seguito alcuni scatti, sia suoi, che dei fotografi di scena che – come in un gioco di specchi – si divertivano a loro volta a fotografarlo mentre fotografava.
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Luisa Fezzardini, 8 maggio 2018
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