Nell’inverno del 1998 Jean Gaumy, uno dei tanti talentuosi fotografi della storica agenzia Magnum, si imbarcò sul peschereccio spagnolo “Rowanlea” e si ritrovò presto nel mezzo dell’Atlantico settentrionale. Per settimane l’imbarcazione navigò tra le tempeste invernali, mentre l’equipaggio issava reti piene di pesce.

North Atlantic. 1998. On board the Spanish trawler "Rowanlea".

North Atlantic. 1998. On board the Spanish trawler "Rowanlea".

“Ben presto cominciai a sentirmi male” disse Gaumy “Il capitano guidava la barca all’inseguimento dei branchi di pesce, con un istinto sviluppato in decenni spesi sul mare.”

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A distanza di anni il fotografo ancora ricorda le onde minacciose, il cibo tremendo, la puzza di olio e pesce che pervadeva tutto e tutti.

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“Il buffo è che, nonostante tutto, una volta tornato a terra vorresti essere ancora in mare. Perché è là che sei libero.” commentò “La vita è semplice. Mangi, lavori, e questo è quanto.”

Queste sono solo alcune delle straordinarie foto che Gaumy scattò a bordo. Siamo quasi nel 2000, ma potrebbero essere del secolo precedente. La dimensione eroica delle grandi imprese per mare è qua totalmente assente. Questi uomini sono provati da un duro lavoro, affrontano intemperie e pericoli per la sopravvivenza propria e delle loro famiglie. Anche in condizioni così improbe, tuttavia, traspare il valore della comunità e dello scopo che li ha portati insieme a sfidare la natura ostile.

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On board the Spanish trawler "Rowanlea".

Luisa Fezzardini, 16 ottobre 2018