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Non ho certo bisogno di spiegare chi fosse Harpo Marx o parlare del mitico gruppo comico che formava coi fratelli. Una cosa che mi ha sempre colpito è come ogni volta che suonava l’arpa, in uno dei tanti film che lo videro protagonista, la sua inimitabile maschera buffonesca cadeva, letteralmente, come fosse una vera maschera di cartapesta. Harpo suonava il suo strumento in assoluta concentrazione e serietà, come qualunque concertista.
Si avvicinò allo strumento già oltre i vent’anni, e cominciò da autodidatta, per poi affidarsi a insegnanti qualificati. Per tutta la vita si esercitò almeno tre ore al giorno, e nel testamento lasciò la sua arpa allo stato di Israele.

Alcune curiosità: il suo vero nome era Adolph, che cambiò per il suono troppo germanico, e ben prima che diventasse praticamente un sinonimo di Hitler; le assurde, palesemente false parrucche che indossava in scena coprivano una calvizia totale, che lo afflisse già in giovane età; infine, non era affatto muto come nei suoi film.

Luisa Fezzardini, 20 dicembre 2018