“1917” di Sam Mendes è candidato a 10 Oscar, e si è imposto all’attenzione per un approccio sicuramente originale: il regista ha pensato che la storia andasse raccontata in tempo reale, e che non ci fosse modo migliore per farlo che realizzarla come se fosse un unico piano sequenza. Il piano sequenza è una lunga inquadratura senza stacchi, che fa quindi coincidere il tempo cinematografico col tempo reale: per tale motivo ben si presta per le scene alle quali si vuole dare un impatto realistico.

Vedremo sul grande schermo quanto l’idea di Mendes sia stata efficace e ben riuscita. Nel frattempo, mi è venuto in mente di realizzare una rassegna dei più famosi piani sequenza della storia del cinema. E non posso che iniziare con…

L’infernale Quinlan

Touch of Evil (1958)Directed by Orson Welles Shown: Orson Welles
L’unico compenso che Welles ricevette dalla Universal per questo film fu come attore. Per la parte di Quinlan si ritagliò addosso una maschera di poliziotto disincantato e sprezzante, reso gonfio dall’alcol.

“Touch of Evil” (1958) di e con Orson Welles segnò il ritorno del grande regista a Hollywood. In effetti fu il protagonista Charlton Heston a impuntarsi per avere il grande Orson (che all’epoca vagabondava in giro per il mondo) come regista, quindi a lui dobbiamo questo film-cult.

Il quale inizia con un celeberrimo piano sequenza di tre minuti e 18 secondi, uno dei più famosi della storia del cinema, che inizia con un attentatore che piazza una bomba su un auto, e si conclude con l’esplosione dell’auto stessa.

Tra i due momenti che scandiscono la scena, vengono presentati il protagonista Mike Vargas (Charlton Heston, che interpreta un detective messicano) e la sua moglie americana Susie (Janet Leigh) che passeggiano a braccetto lungo lo stesso percorso dell’auto, diretti verso la frontiera tra USA e Messico. Lo spazio della loro camminata (ricostruito in studio), già assai ampio, viene ulteriormente dilatato dall’uso del grandangolo. Alla fine della sequenza, mentre Vargas bacia la moglie, vi è un controcampo zoomato sulla macchina che esplode. Il contrasto tra il lungo, rilassato piano sequenza e la violenta scena della detonazione trasmette efficacemente lo shock voluto dal regista. All’epoca non esistevano steadycam, e la scena fu girata con l’ausilio di una gru.

E a proposito del film…

El señor HestonLa pellicola viene ironicamente citata in una scena di “Ed Wood” di Tim Burton (un film che vale assolutamente la pena di vedere). Il protagonista Ed Wood (interpretato da Johnny Depp) incontra per caso Orson Welles (Vincent d’Onofrio) in un bar. Non perde l’occasione di approcciare il grande regista e di lamentarsi delle scelte che le case di produzione vogliono imporre ai registi. Al che Welles risponde “Non parlarmene. Sto giusto cominciando a lavorare a un film in cui vogliono che Charlton Heston interpreti un messicano!”

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Vincent d’Onofrio che interpreta Orson Welles in “Ed Wood”. Forse lo ricorderete come il detective Robert Goren nella serie tv “Law & Order: Criminal Intent” e, molto giovane, come il soldato Palla-di-lardo in “Full Metal Jacket”

Touch_of_Evil-Marlene_Dietrich2_cMarlene, la zingara – Anche in questo film Welles non venne meno alla sua inveterata abitudine di fare quello che voleva, causando enormi mal di testa alla Universal che vedeva i tempi di produzione allungarsi a dismisura e il budget sforare. In realtà il grande Orson praticamente si inventava trama e protagonisti quasi giorno per giorno. E così facendo ci ha regalato un cameo imperdibile: per la parte di Tanya, la ex-amante di Quinlan, cui viene anche affidata l’ultima cruciale battuta del film, chiamò l’amica di lunga data Marlene Dietrich. La bionda Dietrich, truccata da zingara, bruna, cinica, con un sigaro appiccicato all’angolo della bocca, fa una apparizione assolutamente memorabile, e non ha nessuna importanza la trama o le battute che recita: basta da sola a riempire lo schermo.

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Luisa Fezzardini, 19 gennaio 2020