Nel 2019 Antonietta Dore, la maestra della 4a E della scuola elementare Pertini di Sassari, ha ideato un originale progetto didattico: ha proposto ai suoi alunni di impersonare dodici personaggi che a vario titolo sono stati protagonisti del ‘900, un secolo che i suoi alunni non hanno ovviamente vissuto in prima persona.

Con l’aiuto del fotografo Alessandro Zoppi, che ha saputo tradurre l’idea – già ottima in sé – in immagini veramente calzanti, i bambini hanno quindi realizzato il calendario 2020. L’iniziativa ha avuto un successo ben superiore alle aspettative: del calendario dei bambini si è parlato prima in Sardegna e poi in tutta Italia e ciò ha avuto anche un risvolto pratico molto positivo, dato che il ricavato della vendita è stato interamente devoluto alla Clinica Pediatrica di Sassari.

Ripropongo qui le immagini originali dalle quali la classe (maestra e alunni, insieme) hanno preso spunto, accompagnata dalla loro reinterpretazione. Molte donne fra le foto, a riprova che la sensibilità di genere si sta sviluppando fra i giovanissimi.

Non ho dubbi che, così come è stato per me, per la maggior parte di noi la più toccante sia quella, celeberrima, di Falcone e Borsellino: tanto commovente e realistica che in un primo momento ho davvero pensato fosse una loro foto infantile (un attimo soltanto… ovviamente non era una ipotesi credibile). Giova ricordare che i due magistrati si sono veramente conosciuti sin da bambini e, benché di estrazione differente, hanno frequentato la stessa scuola e gli stessi svaghi, per coltivare la loro fratellanza sino alla loro tragica morte.

𝗚𝗘𝗡𝗡𝗔𝗜𝗢

Suffragette statunitensi che dimostrano per chiedere il voto alle donne. Le donne che manifestavano venivano duramente represse e malmenate e, dato che imprigionare qualcuno semplicemente per manifestare le proprie idee non era consentito dalla legge, venivano spesso accusate falsamente di prostituzione o vagabondaggio e poi incarcerate.

I visini infantili così compunti possono strappare un sorriso, ma la serietà delle espressioni la dice lunga: la loro maestra non si è limitata a far posare i suoi alunni, li ha preparati spiegando loro ragioni è storia delle foto che avrebbero reinterpretato.

Febbraio – Maria Salomea Skłodowska, più conosciuta come Marie Curie, è stata una fisica, chimica e matematica polacca naturalizzata francese. Nel 1903 fu la prima donna a venire insignita del premio Nobel. Lo ricevette per la fisica, insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel, per i loro studi sulle radiazioni. Nel 1911 ricevette il premio Nobel per la chimica per la sua scoperta del radio e del polonio (il cui nome venne scelto dalla scienziata proprio in onore della sua terra natale). Marie Curie, unica donna tra i quattro vincitori di due Nobel, è la sola ad aver vinto il Premio in due distinti campi scientifici.
La piccola interprete della grande scienziata ha secondo me colto alla perfezione lo stesso sguardo, serio e concentrato ma anche animato dall’infinita pazienza che la ricerca scientifica richiede.
Marzo – Non poteva mancare un doveroso omaggio ad una figlia della Sardegna. Grazia Deledda è stata insignita del Premio Nobel per la letteratura nel 1926. È ricordata come la seconda donna, dopo la svedese Selma Lagerlöf, a ricevere questo riconoscimento, e la prima italiana.
Stessa posa, stesso sguardo pensoso ma al tempo stesso fiero: una perfetta interpretazione per una donna che dovette affrontare non poche difficoltà per affermarsi come scrittrice: una attività intellettuale, quindi a quel tempo per definizione preclusa alle donne.
Aprile – Non c’è bisogno di spiegazioni per presentare Anne Frank, ciò che ha rappresentato e come il suo Diario abbia influenzato sociologia e letteratura del ‘900.
Credo che sia la replica che è venuta più facile alla piccola alunna della 4e: doveva interpretare una ragazzina come lei, una scolara come lei, davanti ai suoi quaderni e libri. Al sorriso aperto della modella originale, questa bambina ha risposto con un sorriso ancora più grande: tutte le speranze, tutti i possibili futuri in questi due sorrisi così lontani nel tempo ma così vicini nello spirito che li anima.
Maggio – Mohāndās Karamchand Gāndhī, comunemente noto con l’appellativo onorifico di Mahatma Gandhi (letteralmente “grande anima”, ma traducibile anche come “venerabile”) ha iniziato la sua carriera come avvocato per poi dedicarsi interamente alla causa dell’indipendenza del suo paese, l’India, dalla morsa del colonialismo britannico. E ci riuscì propugnando la famosa dottrina della “non violenza”. In India è stato riconosciuto come “padre della Nazione”.
Rispetto al suo modello, questo bambino ci mette di suo uno sguardo birichino… Ma va detto che, ad onta dell’alone mitico che circonda la figura del Mahatma, questi era una persona schietta, che amava scherzare con chi gli era vicino, vivere frugalmente e godere delle semplici gioie della vita.
Giugno – Frida Kahlo è stata una pittrice e patriota messicana. Nei suoi molti autoritratti amava adottare le acconciature tipiche del suo paese, cariche di fiori e gioielli…
…caratteristiche puntualmente riprese nella reinterpretazione di questa bellissima bambina.
Luglio – L’1 dicembre 1955, a Montgomery (Alabama) la sarta Rosa Parks si rifiuta di cedere il posto in pullman ad un passeggero bianco. Viene arrestata, ma per protesta tutta la popolazione nera della città boicotta i mezzi pubblici per 381 giorni, mandando quasi in bancarotta la società municipale dei trasporti. L’anno successivo la Corte Suprema USA dichiara che la segregazione dei neri sui pullman dell’Alabama è incostituzionale.
La piccola interprete della storica foto, che ha segnato un passo importante nella lotta alla segregazione, ha secondo me saputo replicare lo sguardo della Parks nel famoso autobus: calmo, sereno ma anche esultante. Sapeva di contravvenire alle regole e che ciò le sarebbe costato, ma fece quello che considerava giusto, e alla fine vinse lei. La forza di un “no”. Forse si dovrebbe avere il coraggio di dirlo più spesso davanti alle ingiustizie.
Agosto – Maria Anna Cecilia Sofia Kalogheropoulou, conosciuta col nome d’arte di Maria Callas, è stata tra le più grandi, se non la più grande, soprano del ‘900. Per definire le sue incredibili qualità canore venne coniato il termine “soprano drammatico d’agilità”. La sua voce, un dono della natura che lei provvide a coltivare ed ampliare, aveva una coloritura naturale scura e pastosa e una portentosa estensione che andava dal Fa diesis grave al Mi naturale sovracuto. A ciò si aggiungeva una capacità di interpretazione scenica e drammatica con pochi eguali. Alla sua folgorante carriera artistica non fece purtroppo riscontro la vita personale, assai travagliata. Resta una ineguagliata icona artistica e di costume del ‘900.
La riproduzione del camerino della grande artista nella replica mostra un particolare interessante: la locandina de “La Traviata” di Giuseppe Verdi intende infatti ricordare uno dei ruoli, insieme a “Tosca” di Giacomo Puccini, dove la Callas raccolse i suoi trionfi più indiscussi.
Settembre – The Beatles non hanno segnato soltanto la storia della musica del ‘900, ma anche una vera rivoluzione dei costumi che dalla Gran Bretagna dilagò poi in tutto il pianeta. Giustissimo identificarli come personalità di spicco del secolo scorso.
Fa pensare il fatto che i protagonisti autentici avessero, al momento della foto, appena dieci o dodici anni più dei bambini che li hanno reinterpretati. A loro stesso dire in anni successivi, quando erano all’apice del loro successo non si erano resi pienamente conto che la loro influenza avrebbe cambiato il mondo.
Ottobre Valentina Tereškova è stata la prima donna astronauta. Nel pieno della Guerra Fredda, Stati Uniti ed Unione Sovietica si combattevano anche nello spazio, facendo a gara a chi otteneva più successi, e i sovietici si aggiudicarono la palma della prima nazione a mandare una donna in orbita.
La Tereškova si era costruita una carriera con la sola forza di volontà: lavorando come operaia, stiratrice e sarta, e frequentando nel contempo corsi tecnici, venne selezionata quando si propose per una missione spaziale, superando con merito i test tecnici e teorici. Il 4 giugno 1963, appena 26enne, fu confermata quale unico componente della missione Vostok 6, lanciata il 16 giugno per una durata complessiva di quasi tre giorni. La missione effettuò 48 orbite terrestri per atterrare il 18 giugno nell’attuale Repubblica del Kazakistan.
Chissà se la scolaretta che ha interpretato la Tereškova sogna di andare nello spazio… Sicuramente qualche sogno ce l’ha, a giudicare dall’espressione.
Novembre – Nadia Comăneci è stata una grandissima ginnasta rumena. Considerata da molti la più grande ginnasta ed una delle più grandi atlete del XX secolo, è stata la prima ad aver ottenuto il massimo punteggio, 10, ai Giochi olimpici, competizione in cui ha vinto cinque medaglie d’oro (tre nel 1976 e due nel 1980).
È la più giovane ginnasta ad aver vinto un’Olimpiade (a Montreal 1976 aveva solo 14 anni) ed è tuttora l’unica ad aver vinto l’oro alla trave in due Olimpiadi. È inoltre l’unica atleta ad aver ricevuto l’Ordine Olimpico per ben due volte (1984, 2004), nonché l’atleta più giovane a essere stata insignita di questa onorificenza.
Stesso sorriso esultante per la piccola alunna che ha reinterpretato la sua quasi coetanea di cinquant’anni fa.
Dicembre – Conosciamo tutti questa foto, riprodotta innumerevoli volte. Non vi è molto da dire: l’intesa tra questi due grandi uomini è palese. Anni di ricordi infantili, esperienze più mature, condivisione di lavoro e ideali, racchiuse in un atteggiamento di confidenza che parla da solo del grande amore e rispetto reciproco che li univa.
Trovo che sia i bambini che il fotografo che li ha ripresi siano riusciti a compenetrarsi mirabilmente nello spirito e nel significato della immagine originale. Personalmente mi ha commosso quasi alle lacrime. Una conclusione più che degna di un calendario davvero memorabile.

Luisa Fezzardini, 16 giugno 2022