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A 45 anni di distanza, qualche retroscena de “Il Padrino”, un film che ha fatto storia per tanti ottimi motivi.

Un casting tribolato

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I direttori della Paramount e il regista Francis Ford Coppola ebbero seri disaccordi sul casting. La direzione voleva Laurence Olivier o Ernest Borgnine per il ruolo di Don Vito Corleone, e Warren Beatty o Robert Redford (!) per la parte del figlio minore Michael. Alla fine, due fattori risolsero la situazione: l’ottimo provino di Brando, e l’accordo di Coppola su James Caan nel ruolo di Sonny Corleone in cambio della conferma di Pacino. Del resto, Caan diede ottima prova di sè, non fu certo un ripiego.

La festa di nozze

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La sontuosa sequenza della festa di nozze di Connie, la figlia del boss, venne girata in diverse location a Staten Island, tutte posizionate nella stessa strada dove venne collocata la residenza dei Corleone. Ci volle una settimana per completare le riprese, che inclusero 750 extra.

Sapori autentici

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Il direttore della Paramount Bob Evans – nella foto alla premiere del film con la moglie Ali MacGraw e James Caan – disse che volle Coppola, un regista all’epoca relativemente poco noto, perché voleva che gli spettatori sentissero “odore di spaghetti” (…).

“Mighty Moon Champion”

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Per scherzare con Brando, James Caan e Robert Duvall si calarono più volte i calzoni per mostrargli il sedere durante le riprese. Brando non sembrò voler reagire, ma durante la famosa scena delle nozze rese loro la pariglia decine di volte. I due attori si dichiararono sconfitti, e fecero confezionare per Brando una cintura con la scritta “Might Moon Champion” (più o meno “Campione dei sederoni”).

Opinioni di esperti

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La Lega Italo-Americana per i Diritti Civili intraprese una campagna per bloccare le riprese del film. Il suo leader era il boss mafioso Joe Colombo, in questa foto mentre lascia il tribunale di New York. Ma un nutrito numero di gangster italo-americani di rilievo disse più tardi che il film era loro piaciuto.

“Il cantante con la voce all’olio di oliva”

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E’ così che nel film il produttore di Hollywood, che si troverà nel letto la testa mozzata del suo stallone preferito, definisce Johnny Fontane (l’attore Al Martino), un protetto del clan dei Corleone. Frank Sinatra – qui fotografato nel 1972 dopo aver testimoniato di fronte al Comitato per il Crimine Organizzato – era furibondo perché il personaggio di Fontane sembrava basato su di lui. Mario Puzo (l’autore del libro dal quale venne tratto il film) ricorda che quando i due vennero presentati, Sinatra gridò all’abuso e si espresse in modo molto violento. Quando si dice avere la coda di paglia…

La testa era vera…

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E a proposito appunto della famosa scena della testa di cavallo mozzata: era autentica, e venne ordinata ad una fabbrica di cibo per cani con sede nel New Jersey. Coppola ricorda: “Un giorno arrivò un contenitore pieno di ghiaccio secco, e c’era dentro la testa di cavallo.”

…e Luca Brasi anche

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Lenny Montana, che interpretò Luca Brasi (che finisce a “dormire con i pesci”), nella vita reale era un wrestler che più di una volta lavorò per la famiglia mafiosa dei Colombo come estorsore e intimidatore.

Michael e Kay

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Diane Keaton odiava dover indossare la parrucca, cotonata come usava ai tempi della vicenda narrata nel film. Ma le piacque moltissimo lavorare con Al Pacino. “Per me, i tre “Padrino”, tutti e tre, sono stati una cosa sola: Al.” ebbe a dire. Per il film del 1972, il primo della saga, sia la Keaton che Pacino vennero pagati solo $35.000.

L’inizio da metà 

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Le prime riprese ad essere girate non furono quelle di inizio film, la festa di nozze, ma quelle in cui Michael e Kay vanno a fare acquisti natalizi in centro New York.

Applausi a scena aperta

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Una folla si accalcò in Mott Street, una strada nella Chinatown di New York, durante le riprese in cui Don Corleone rimane vittima di un tentativo di assassinio. La scena dovette essere girata più volte, perché gli astanti ogni volta applaudivano l’interpretazione di Brando. Ma l’attore non sembrava esserne infastidito, e quando finalmente le riprese vennero completate, si girò verso il “pubblico” e si inchinò.

Grazie Frank!

giornali

Le riprese dei quotidiani che mostravano l’evolversi della guerra tra famiglie non furono girate da Coppola, bensì dal futuro regista di “Guerre Stellari” George Lucas, che chiese di non essere citato. Era il modo di Lucas di ringraziare Coppola per averlo aiutato a finanziare il suo nuovo film, “American Graffiti”.

L’arte dell’improvvisazione

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Coppola collaborò alla sceneggiatura, ma non fu l’autore di una delle sue battute più memorabili. Peter Clemenza (Richard Castellano) esce dall’auto con la scusa di un bisogno corporale, per dare tempo ai suoi killer di uccidere Paulie, l’autista che aveva tradito la famiglia. Quando ritorna all’auto, Clemenza dice al killer in tono casuale “Lascia giù la pistola. Passami i cannoli.” Come Coppola ricorda: “Richie improvvisò la battuta.”

Più vero del vero

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Una grossa sfida per gli addetti agli effetti speciali fu la scena dell’imboscata a Sonny Corleone al casello autostradale. Per creare l’illusione di un attaco con le mitragliette, l’abito di James Caan venne imbottito di 127 fialette di sangue finto e più di 400 petardi esplosivi. Ci vollero tre giorni per girare la scena, che costò circa $100.000, una cifra esorbitante per l’epoca.

Vi presento Sofia

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Il bebè nella scena del battesimo è Sofia Coppola, la figlia del regista, ora regista a sua volta.

Non ci sto

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Tutti sanno che Marlon Brando declinò il suo Oscar come migliore attore ne “Il Padrino”, e mandò una attivista indiana americana al suo posto. Ma anche Al Pacino disertò la cerimonia. Nominato come migliore attore non protagonista, Pacino riteneva di poter competere nella categoria “miglior attore protagonista”, dato che in effetti compariva nel film molto più di Brando.

Uscito dalla porta…

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Robert De Niro, all’epoca relativamente poco noto, fece diversi provini per “Il Padrino” – incluso per la parte di Sonny che poi andò a James Caan – ma venne rifiutato ogni volta. La rivincita venne un anno più tardi, quando girò “Mean Streets” di Martin Scorsese, film che gli diede notorietà. Il successivo ruolo di De Niro fu Vito Corleone da giovane ne “Il Padrino – Parte II” del 1974 (vedi foto).

Altri collegamenti: Per la scena nel bagno del ristorante vedi Bagni & Co. in questo blog

25 marzo 2017

Fonte: Purple Clover